Le ezioni americane non hanno richiesto solo femminilità, cultura o eleganza, come incarnato dalla figura di Kamala Harris. È tornato lui, Donald Trump, il personaggio che ha polarizzato e diviso l’opinione pubblica americana e internazionale per anni. Dopo un periodo segnato da polemiche e processi, l’America ha scelto di ridargli fiducia.
A mio avviso, buona parte della vittoria di Donald Trump è attribuibile anche all’influenza di Elon Musk, oggi proprietario di Twitter (ora noto come X). Grazie al suo sostegno, sia morale che pratico, Trump ha potuto contare su un appoggio importante, in grado di amplificare il suo messaggio e consolidare la sua base elettorale.
In questa sfida, possiamo dire che la femminilità, l’apertura culturale e il volto più inclusivo dell’America hanno ceduto al carisma potente e controverso di Trump, un personaggio ruvido e, in molti sensi, fuori dagli schemi. Con un approccio diretto e spesso colorito, Trump ha saputo farsi strada come l’“uomo forte” di un’America che guarda al pragmatismo e alla tradizione.
Ora, la domanda su come l'America affronterà i temi più delicati si fa sempre più pressante. Con una maggioranza repubblicana e una classe conservatrice a sostenerlo, si prevede che argomenti come i diritti civili, l’aborto e la religione torneranno prepotentemente al centro del dibattito politico. Saranno mesi e anni decisivi per comprendere le direzioni che prenderà l’amministrazione americana e l’impatto che avrà sul piano internazionale.
In conclusione, non resta che augurare buon lavoro al nuovo Presidente. Come da tradizione, un pensiero va anche agli sconfitti, che meritano l’onore delle armi per la campagna condotta.
Buona giornata a tutti!
Mangia.
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