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C’era una volta il Bar Necchi: tra risate, malinconia e commedia all’italiana


Il Bar di Amici miei: un luogo diventato simbolo del cinema italiano

Parafrasando Carl Gustav Jung, il bar maschile è diventato nel tempo un vero e proprio archetipo della nostra cultura: qualcosa che vive dentro tutti noi, o almeno nella maggior parte degli uomini italiani.

Rappresenta il simbolo di una società che oggi non esiste più, di uno stile di vivere l’amicizia tra uomini ormai scomparso. Un’amicizia che non era fatta di rapporti virtuali, ma di presenza, di sguardi, di parole scambiate davanti a un caffè o a un bicchiere di vino.

Un tempo, il bar era il fulcro, un luogo magico di incontro: ci si trovava per scambiarsi due parole, giocare a carte, pranzare insieme, ridere e scherzare della propria vita.

Tutto questo lo avevano colto perfettamente Piero Germi e Mario Monicelli, raccontandolo con intelligenza, ironia e malinconia.

In tutti noi è ancora vivo, più che mai, Amici miei, questo grande capolavoro del cinema italiano diviso in tre atti, firmato da Mario Monicelli, Nanni Loy e soprattutto nato da un’idea del caro e compianto Pietro Germi.

Un film ricco di scene iconiche che abbiamo vissuto attraverso il grande schermo, ma che, grazie al cielo, abbiamo potuto rivivere anche al cinema in occasione di alcuni anniversari. Tante risate, tanti ricordi. E poi il fulcro della vicenda: quell’iconico Bar Necchi, che sembra quasi un bar di paese, dove i personaggi – interpretati da questi grandi attori – davano vita ai loro pensieri, alle loro beffe, ai loro sketch. Un luogo tanto divertente quanto bello, e oggi terribilmente malinconico.

Quando un bar diventa memoria collettiva

Negli ultimi tempi il bar ha vissuto una storia travagliata: prima chiuso, poi riaperto, poi ancora chiuso. Non è mai riuscito a tornare davvero in auge. Oggi, al posto di quello che per molti potremmo definire un luogo di culto laico, sorgerà una farmacia. Tutto cancellato, tutto dimenticato.

Ma non il film.

Amici miei resta uno dei capolavori assoluti del cinema italiano: attori straordinari, sceneggiatori eccellenti, grandi registi come Pietro Germi e Mario Monicelli, capaci di regalarci momenti di puro divertimento e di autentica evasione da una società che, per certi versi, oggi appare fin troppo brutale.

Dal Bar Necchi a una farmacia: la fine di un luogo, non di un ricordo

Purtroppo quel bar non esiste più. Al suo posto, una farmacia comunale, una delle tante. Ma dentro di noi rimane vivo il ricordo di quel luogo magico, pieno di risate ed emozioni. Un luogo dove questi grandi attori si sono confrontati, hanno girato, ma soprattutto si sono divertiti ed emozionati.

A noi resta l’amaro ricordo di aver perso per sempre un luogo meraviglioso, un simbolo eterno della commedia all’italiana.

Mangia.

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