Passa ai contenuti principali

Il Disastro di Marcinelle e la Canzone “L’Italien”


Se dovessi associare una canzone al disastro di Marcinelle, avvenuto la mattina dell’8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio, dove persero la vita molti minatori italiani, senza alcun dubbio proporrei una canzone che rappresenta profondamente gli emigrati italiani in Belgio e nel mondo. Direi: L’Italien, una canzone stupenda che descrive le sofferenze dei tanti italiani emigrati all’estero dall’inizio del secolo fino ad oggi. Questo pezzo, profondo ed emozionante, lo ascoltiamo nella bellissima versione interpretata da Patrick Bruel e Serge Reggiani.

Il disastro di Marcinelle è uno degli eventi più tragici nella storia dell’emigrazione italiana. L’8 agosto 1956, un incendio scoppiò nella miniera di carbone Bois du Cazier a Marcinelle, in Belgio, causando la morte di 262 minatori, di cui 136 erano italiani. Questo incidente è stato causato da un corto circuito che ha innescato un incendio, riempiendo la miniera di fumo tossico. L’incidente di Marcinelle è un simbolo delle difficoltà e dei pericoli affrontati dagli emigrati italiani che cercavano una vita migliore all’estero. Molti di questi lavoratori erano costretti a lavorare in condizioni estremamente pericolose e spesso senza adeguate misure di sicurezza.

La canzone L’Italien, interpretata da Patrick Bruel e Serge Reggiani, è un tributo toccante a questi lavoratori. La canzone racconta le storie di sofferenza e speranza degli italiani emigrati, rendendola un accompagnamento perfetto per ricordare il disastro di Marcinelle.

Buon ascolto e buonanotte.

Mangia. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Un’8 marzo indimenticabile: il ricordo di una notte speciale con i Cari Amici.

Quando il divertimento nasce da un’idea folle Era l’8 marzo 2003, una di quelle serate che nascono senza troppe aspettative ma che si trasformano in ricordi indelebili. Insieme ai miei amici più cari, decidemmo di regalarci una notte all’insegna della spensieratezza, travestendoci da donne e portando un pizzico di follia nelle strade della nostra città. L’idea ci sembrò subito esilarante: abiti sgargianti, trucco pesante e tacchi improbabili. Ci ritrovammo tutti a casa mia per la preparazione: tra risate, battute e qualche inciampo, ci trasformammo in versioni irriverenti di noi stessi. Non volevamo solo divertirci, ma far divertire anche chiunque incrociasse il nostro cammino. Il bar di Fiorenzuola d’Arda: il primo palco della serata Una volta pronti, ci dirigemmo verso un bar di Fiorenzuola d’Arda, un locale anonimo come tanti, ma che per quella notte sarebbe diventato il nostro palcoscenico. L’ingresso fu trionfale: tra sguardi increduli e risate, riuscimmo a coinvolgere tutti i pr...

Pride di Piacenza: tra festa, diritti e politica – la mia prima esperienza

In questi giorni, mentre l’attenzione internazionale è rivolta al #Pride di Budapest, anche in Italia si moltiplicano i cortei dell’orgoglio LGBTQ+. E così, per la prima volta, ho partecipato al Pride di Piacenza. Sono andato mosso dalla curiosità, senza troppe aspettative. Non avevo bandiere da sventolare, né slogan in tasca. Solo la voglia di capire da vicino cosa succede in questi eventi di piazza, così discussi e così simbolici. E sapete una cosa? Mi è piaciuto. C’erano tante persone sorridenti, un’energia positiva, musica, colori, rispetto. Nessun odio. Era una vera festa, nel senso più bello e pacifico del termine. Ma… una riflessione voglio condividerla. Ho trovato il Pride anche un po’ troppo politicizzato. Messaggi geopolitici (Israele, Palestina), riferimenti ideologici forti, simboli che forse non parlano a tutti. Mi è tornato in mente il "compagno Fantozzi": un’icona tragica e grottesca di chi si adegua a qualcosa che non comprende del tutto. Eppure, esistono anc...

Biblioteca del Senato: Quotidiani Storici e Archivi Digitali Online

Carissimi lettori, Oggi vorrei condividere con voi una preziosa risorsa che spesso passa inosservata ma che ha un valore inestimabile per studiosi, ricercatori e appassionati di storia e giornalismo: la Biblioteca del Senato Italiano. Fondata nel 2007, questa istituzione è ben più di una semplice emeroteca. Oltre a svolgere il ruolo di Emeroteca del Polo Bibliotecario Parlamentare, la Biblioteca del Senato è diventata un punto di riferimento per chi desidera accedere a una vasta collezione di giornali e periodici storici. La Biblioteca non si è limitata a raccogliere i classici archivi cartacei, ma ha compiuto passi da gigante nell'era digitale. È impegnata nell'acquisto permanente degli archivi digitali dei giornali più noti, consentendo un accesso agevole a tali risorse. Tra i più recenti acquisiti, vi sono il "Guardian" e l'"Observer", due emblemi del giornalismo internazionale. Ma non finisce qui: la Biblioteca del Senato ha compiuto uno sforzo stra...