È passata circa una settimana dalla scomparsa del cantautore bolognese. Ormai giornali, televisioni e radio vi avranno stancato con le varie notizie sulla sua persona, ma non certo di carattere musicale, bensì di altro genere. In questi giorni, vari personaggi che reputo definirli "omini e donnine", con il loro "quaquaraqua", hanno aperto bocca per infangare la figura di Dalla, attaccandolo pesantemente. Ovviamente, certi di non avere diritto di replica. Già questo fatto, a mio avviso, è molto penoso. Non entrerò nei dettagli sulle notizie di costume, né citerò le fonti, perché non mi interessa.
Cambiando discorso, anche a me dispiace molto per la sua scomparsa. Non ho mai avuto il piacere e l'onore di conoscerlo di persona, ma la sua dipartita mi rattrista profondamente. Avevo un rapporto "virtuale" con lui attraverso le sue canzoni. Quando scompare qualcuno di importante, si cerca sempre di crearne un mito. Dopo la morte, tutti sembrano amarlo, conoscerlo, stimarlo; soprattutto "nel suo mondo". Nel mio caso, però, non è così. La musica di Dalla è sempre stata per me un punto di riferimento. Ho ascoltato un po' tutto il suo vasto repertorio. Ammetto che la prima fase di Dalla, quella degli anni '60 (album "1966 - 1999"), non mi piaceva molto (così come Jovanotti, Rossi, Ligabue, la loro musica non mi emoziona..). Forse dovrei riascoltare i suoi dischi d'esordio in modo più approfondito.
Un album che riesce sempre a emozionarmi è "Storie di casa mia", dei primi anni settanta. Lo reputo veramente geniale, molto raffinato e interessante. Non elencherò i classici contenuti, sono veri e propri evergreen. E come non citare gli album successivi: "Automobili", "Come è profondo il mare", "Anidride Solforosa", "Lucio Dalla", "Dalla", "Viaggi organizzati", "Banana Republic", "Henna", "Canzoni", ecc. Fino ad arrivare alle incisioni più recenti che mi fanno impazzire, senza nulla togliere alle produzioni precedenti. A titolo di segnalazione, ricordo "Questo è amore" (forse il suo ultimo album fino ad oggi), "Il contrario di me", un album troppo sottovalutato, e il meraviglioso "Live - La neve con la luna", con un'acustica molto curata. È un peccato che abbia pubblicato pochi album dal vivo. Altri album live che, secondo me, meritano una menzione sono "Lucio Dalla live RTSI Televisione Svizzera" e "Dalla America Caruso". Purtroppo, per motivi di tempo e spazio, e per non annoiarvi, non posso citare tutti i suoi lavori, che comunque meriterebbero una doverosa menzione. Quelli che ho segnalato sono tra i miei preferiti.
Per quanto riguarda il resto, ero ancora uno "sbarbatello" con "pantaloncini corti", tanti sogni e tante speranze. Ricordo, ad esempio, un suo concerto quando ero bambino. Spesso lo vedevo in televisione, "questo uomo un pochino rozzo" con la barba e un delizioso basco blu. Pensavo persino che fosse Interista, sapete com'è, le fantasie dei bambini.
Mi ricordo, ad esempio, di averlo visto in concerto con De Gregori. O meglio, mio papà vedeva il concerto, ed io mi chiedevo chi fosse quell'uomo con la cuffia blu. Man mano che crescevo e vivevo la mia gioventù, che oggi è solo un flebile ricordo, gli anni passavano troppo velocemente. Spesso ci rintristiamo perché invecchiamo, ma quando cerchiamo un'emozione, un bel ricordo, attingiamo sempre dalla sua immensa discografia. Basta ascoltare una canzone, un ritornello per essere colti da malinconia e rapiti dalla sua profonda sensibilità, immensa come la sua Grande Musica. Senza tempo, senza età, la porterò sempre con me, nel profondo del cuore.
Ciao Lucio! Riposa in pace!
Mangia.
Commenti
Posta un commento