Passa ai contenuti principali

Caro Barack Obama ti scrivo!


Il nostro blog dedica un articolo al vincitore delle elezioni americane, Barack Obama, il primo presidente afroamericano, figlio di un padre di origine kenyana.

Con l'elezione di Obama, l'America sembra chiudere un capitolo della sua storia. Gli anni di J.F. Kennedy e Martin Luther King sono lontani, ma la scelta del primo presidente afroamericano ha un significato profondo.

Obama sarà chiamato a portare un cambiamento reale sia nella politica interna che in quella estera. Sul fronte interno, ci sono questioni spinose come la pena di morte, dove si auspica che possa almeno tutelare i condannati più deboli, spesso appartenenti a minoranze o privi di mezzi economici.

Un altro tema cruciale è il sistema sanitario americano, che necessita di profonde riforme. Una nazione senza sanità gratuita non può essere definita civile. Attualmente, il sistema basato sulle assicurazioni esclude le fasce più deboli, garantendo cure di qualità solo ai più abbienti. Sarebbe auspicabile che Obama prendesse ispirazione dal sistema italiano, che, pur con le sue problematiche, garantisce assistenza sanitaria gratuita a tutti, cittadini italiani e stranieri.

Per quanto riguarda la politica estera, auspico vivamente che il nuovo Presidente degli Stati Uniti non segua l'approccio deficitario di Bush, caratterizzato da missioni umanitarie discutibili e attacchi poco giustificabili.

L'America è certamente una superpotenza, al pari della Cina, ma non mi sembra che la Cina si dedichi a missioni umanitarie di dubbia utilità in giro per il mondo. Spero sinceramente che Obama ritiri le truppe da Afghanistan, Iraq e altri fronti simili.

Mi auguro, invece, che vengano intraprese missioni umanitarie in Darfur, Somalia e altre aree devastate da guerre civili e dimenticate dal precedente Presidente e dai membri del G8. Infine, desidero ringraziare tutte le organizzazioni non governative (Onlus) impegnate in prima linea nel soccorrere cittadini inermi e feriti.

Sto parlando di: Medici Senza Frontiera ( Link al Sito ) , Emergency ( Link al Sito ) associazioni di Medici, Infermieri volontari che sono in prima linea a soccorre le popolazioni martoriate dalle guerre.

Spero vivamente che il sig. Obama rifletta su questi temi. Concludendo, auguro al 44esimo Presidente ogni bene e un grande in bocca al lupo per il suo mandato!

A questo link trovate tutta la sua carriera Politica

Mangia.

Commenti

Post popolari in questo blog

Un’8 marzo indimenticabile: il ricordo di una notte speciale con i Cari Amici.

Quando il divertimento nasce da un’idea folle Era l’8 marzo 2003, una di quelle serate che nascono senza troppe aspettative ma che si trasformano in ricordi indelebili. Insieme ai miei amici più cari, decidemmo di regalarci una notte all’insegna della spensieratezza, travestendoci da donne e portando un pizzico di follia nelle strade della nostra città. L’idea ci sembrò subito esilarante: abiti sgargianti, trucco pesante e tacchi improbabili. Ci ritrovammo tutti a casa mia per la preparazione: tra risate, battute e qualche inciampo, ci trasformammo in versioni irriverenti di noi stessi. Non volevamo solo divertirci, ma far divertire anche chiunque incrociasse il nostro cammino. Il bar di Fiorenzuola d’Arda: il primo palco della serata Una volta pronti, ci dirigemmo verso un bar di Fiorenzuola d’Arda, un locale anonimo come tanti, ma che per quella notte sarebbe diventato il nostro palcoscenico. L’ingresso fu trionfale: tra sguardi increduli e risate, riuscimmo a coinvolgere tutti i pr...

Pride di Piacenza: tra festa, diritti e politica – la mia prima esperienza

In questi giorni, mentre l’attenzione internazionale è rivolta al #Pride di Budapest, anche in Italia si moltiplicano i cortei dell’orgoglio LGBTQ+. E così, per la prima volta, ho partecipato al Pride di Piacenza. Sono andato mosso dalla curiosità, senza troppe aspettative. Non avevo bandiere da sventolare, né slogan in tasca. Solo la voglia di capire da vicino cosa succede in questi eventi di piazza, così discussi e così simbolici. E sapete una cosa? Mi è piaciuto. C’erano tante persone sorridenti, un’energia positiva, musica, colori, rispetto. Nessun odio. Era una vera festa, nel senso più bello e pacifico del termine. Ma… una riflessione voglio condividerla. Ho trovato il Pride anche un po’ troppo politicizzato. Messaggi geopolitici (Israele, Palestina), riferimenti ideologici forti, simboli che forse non parlano a tutti. Mi è tornato in mente il "compagno Fantozzi": un’icona tragica e grottesca di chi si adegua a qualcosa che non comprende del tutto. Eppure, esistono anc...

OnlyFans: illusione d’amore e mercato della solitudine

Molti ci arrivano per cercare qualcosa: chi cerca l’amore, chi un contatto, chi solo un po’ di compagnia (le virgolette sono d’obbligo). Ma su quella piattaforma si trova spesso solo indifferenza. Affetti, amicizia, calore umano: tutto è condizionato, monetizzato, filtrato dal corpo. Ogni cosa passa da lì. Pasolini lo aveva previsto. Il desiderio è diventato merce, il dialogo contratto, l’anima tariffa oraria. Non c’è più spazio per un abbraccio, un bacio sul divano, la dolcezza in silenzio, la mano sulla schiena nel letto freddo. Ci si separa da tutto ciò che è umano. Si resta soli, pur essendo in mille chat. Per molti, OnlyFans è diventato l’illusione di essere desiderati. Ma spesso è solo un altro modo per farti pagare la tua solitudine. Non c'è ascolto, non c'è cura. Solo numeri, like, e corpi in vetrina. Nel frattempo, chi cercava solo un po’ di calore, resta al freddo, con il conto corrente svuotato da un corpo comprato, anonimo, freddo. Poveri uomini sempre più soli, re...