Passa ai contenuti principali

Storia di un Impiegato e il ritorno del Mangione

Ciao a tutti dal Mangione! 

Dopo un breve silenzio (causa rottura del mio PC ufficiale, ora in riparazione), eccomi qui a scrivere con un epico WIN98 che, abbinato a Firefox, funziona incredibilmente bene. Sì, avete capito bene: il vintage digitale non è solo una scelta estetica, ma una dichiarazione d’amore per un tempo in cui bastava un bip per sentirsi connessi.

Per il resto tutto ok, ma… ho poche idee per il blog. Capita, no? Ci sono giorni di pura negligenza o semplicemente momenti in cui non c’è niente da dire o scrivere. Questa settimana è toccato a me. Osservo sempre la realtà, ma ultimamente non ho voglia né di scrivere né di navigare sul Web. Forse è solo una pausa creativa, o forse è il tempo che ci invita a rallentare.

Un disco, una storia, un’epoca

Intanto, vi lascio (solo in foto, purtroppo!) il CD che ho comprato l’altro giorno.

Fabrizio De André – Storia di un Impiegato. 

Un affresco lucido degli anni ’68 e primi ’70, dove la voce di Faber si fa manifesto, poesia, ribellione. Un concept album che racconta il risveglio politico e personale di un uomo qualunque, travolto dalle contraddizioni del potere e dalla voglia di cambiare.

Ascoltarlo oggi, in un mondo che corre e si frammenta, è come ritrovare un diario scritto con inchiostro indelebile. Ogni traccia è una stanza da esplorare, ogni parola un pensiero che non ha smesso di pulsare.

Domani faccio l’alba, e venerdì riabbraccerò i miei amici cari. Con loro mi divertirò tantissimo! Per ora, vi saluto con un abbraccio virtuale e una nota musicale.

Dolce e serena notte a tutti.

Mangia

Commenti

Post popolari in questo blog

Un’8 marzo indimenticabile: il ricordo di una notte speciale con i Cari Amici.

Quando il divertimento nasce da un’idea folle Era l’8 marzo 2003, una di quelle serate che nascono senza troppe aspettative ma che si trasformano in ricordi indelebili. Insieme ai miei amici più cari, decidemmo di regalarci una notte all’insegna della spensieratezza, travestendoci da donne e portando un pizzico di follia nelle strade della nostra città. L’idea ci sembrò subito esilarante: abiti sgargianti, trucco pesante e tacchi improbabili. Ci ritrovammo tutti a casa mia per la preparazione: tra risate, battute e qualche inciampo, ci trasformammo in versioni irriverenti di noi stessi. Non volevamo solo divertirci, ma far divertire anche chiunque incrociasse il nostro cammino. Il bar di Fiorenzuola d’Arda: il primo palco della serata Una volta pronti, ci dirigemmo verso un bar di Fiorenzuola d’Arda, un locale anonimo come tanti, ma che per quella notte sarebbe diventato il nostro palcoscenico. L’ingresso fu trionfale: tra sguardi increduli e risate, riuscimmo a coinvolgere tutti i pr...

Pride di Piacenza: tra festa, diritti e politica – la mia prima esperienza

In questi giorni, mentre l’attenzione internazionale è rivolta al #Pride di Budapest, anche in Italia si moltiplicano i cortei dell’orgoglio LGBTQ+. E così, per la prima volta, ho partecipato al Pride di Piacenza. Sono andato mosso dalla curiosità, senza troppe aspettative. Non avevo bandiere da sventolare, né slogan in tasca. Solo la voglia di capire da vicino cosa succede in questi eventi di piazza, così discussi e così simbolici. E sapete una cosa? Mi è piaciuto. C’erano tante persone sorridenti, un’energia positiva, musica, colori, rispetto. Nessun odio. Era una vera festa, nel senso più bello e pacifico del termine. Ma… una riflessione voglio condividerla. Ho trovato il Pride anche un po’ troppo politicizzato. Messaggi geopolitici (Israele, Palestina), riferimenti ideologici forti, simboli che forse non parlano a tutti. Mi è tornato in mente il "compagno Fantozzi": un’icona tragica e grottesca di chi si adegua a qualcosa che non comprende del tutto. Eppure, esistono anc...

Biblioteca del Senato: Quotidiani Storici e Archivi Digitali Online

Carissimi lettori, Oggi vorrei condividere con voi una preziosa risorsa che spesso passa inosservata ma che ha un valore inestimabile per studiosi, ricercatori e appassionati di storia e giornalismo: la Biblioteca del Senato Italiano. Fondata nel 2007, questa istituzione è ben più di una semplice emeroteca. Oltre a svolgere il ruolo di Emeroteca del Polo Bibliotecario Parlamentare, la Biblioteca del Senato è diventata un punto di riferimento per chi desidera accedere a una vasta collezione di giornali e periodici storici. La Biblioteca non si è limitata a raccogliere i classici archivi cartacei, ma ha compiuto passi da gigante nell'era digitale. È impegnata nell'acquisto permanente degli archivi digitali dei giornali più noti, consentendo un accesso agevole a tali risorse. Tra i più recenti acquisiti, vi sono il "Guardian" e l'"Observer", due emblemi del giornalismo internazionale. Ma non finisce qui: la Biblioteca del Senato ha compiuto uno sforzo stra...