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Amici miei: un viaggio tra risate e malinconia



Come promesso, ho deciso di celebrare il mio amore per il cinema italiano incorniciando il biglietto di uno dei film che porto nel cuore: Amici miei, capolavoro diretto da Mario Monicelli nel 1975, su soggetto di Piero Germi. Un film che rappresenta non solo una pietra miliare della commedia all'italiana, ma anche un'opera intramontabile capace di coniugare leggerezza e profondità.

Sono riuscito a vederlo al cinema durante una rara proiezione del restauro in 4K, e devo dire che l'esperienza è stata straordinaria. Purtroppo, però, la programmazione si è limitata a soli due giorni. Una riflessione amara si impone: per mesi le sale cinematografiche ospitano produzioni spesso dimenticabili, mentre autentici gioielli come questo vengono proposti in fretta e furia, quasi di nascosto. È un peccato, e chi decide le sorti della programmazione cinematografica dovrebbe rivedere certe logiche.

Per i giovanissimi che magari non hanno mai visto questo film. Amici miei racconta la storia di cinque amici di mezz’età che, per sfuggire alla noia e alla mediocrità della vita quotidiana, si dedicano a scherzi irriverenti, le cosiddette "zingarate". Sullo sfondo di una Firenze bellissima e malinconica, i protagonisti – il conte Mascetti, il giornalista Perozzi, il barista Necchi, l’architetto Melandri e il chirurgo Sassaroli – ci regalano momenti esilaranti ma anche riflessioni profonde sulla vita, l’amicizia e la paura di invecchiare.

Il progetto nacque da un’idea di Piero Germi, il quale, purtroppo, non riuscì a dirigerlo a causa di problemi di salute. Fu Mario Monicelli a raccoglierne il testimone, conferendo al film un equilibrio perfetto tra ironia e dramma, tra farsa e poesia.

Indimenticabili le interpretazioni di Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Duilio Del Prete, che hanno dato vita a personaggi ormai entrati nella memoria collettiva. Il tono agrodolce e la capacità di Monicelli di raccontare con leggerezza temi complessi fanno di Amici miei un'opera senza tempo, capace di commuovere e far ridere anche a distanza di decenni.

Mangia. 

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